lunedì 4 gennaio 2016

Let's talk about movies: STAR WARS EPISODIO VII ~ IL RISVEGLIO DELLA FORZA

TITOLO ORIGINALE: Star Wars The Force Awakens
REGISTA: JJ Abrams
ANNO: 2015
CAST: Daisy Ridley (Rey), Adam Driver (Kylo Ren), Oscar Isaac (Poe Dameron), Harrison Ford (Han Solo), Carrie Fisher (Principessa Leia), Mark Hamill (Luke Skywalker).


In una galassia non troppo lontana, ok diciamo pure nel nostro sistema solare, volendo essere più specifici nel nostro pianeta Terra c'è stato un risveglio, e nemmeno uno qualunque. Centinaia, migliaia di fan di Star Wars sono stati scossi dal loro torpore e con loro somma gioia, e qualche borbottio dobbiamo dirlo, si sono recati al cinema per vedere il tanto atteso Episodio VII.
Da brava nerd quale sono, istruita sul potere della Forza da mio padre, non potevo di certo lasciarmi sfuggire l'occasione di vedere al cinema il nuovo capitolo della saga più amata e odiata del pianeta, ovviamente in compagnia del mio maestro Jedi (leggasi: mio padre). Odiando le sale eccessivamente affollate e la conseguente folla eterogenea che si riversa nei cinema durante il periodo natalizio ho deciso di non recarmi subito a vedere il film ma, con abbondante sprezzo del pericolo di incappare in qualche spoiler, ho aspettato (quasi) pazientemente una settimana e mi sono potuta godere il film in relativa tranquillità. 

L'hype, come direbbero gli inglesi, era altissimo e a proiezione terminata non ho provato altro che soddisfazione, insomma il film mi ha davvero entusiasmata. Eppure una volta libera di navigare il mare internettiano senza il pericolo di rovinarmi qualche sorpresa sono stata sommersa da un mare di critiche, o meglio, mi sono accorta che il mondo si è diviso in due schieramenti diametralmente opposti così come opposti sono il lato chiaro e quello oscuro della Forza, chi sosteneva che il film fosse una bomba e chi invece abbracciando i dvd, o magari anche i cari, vecchi vhs della prima trilogia gridava allo scandalo e avrebbe voluto la testa di JJ Abrams servita su un piatto d'argento per riparare alla grande offesa subita. Se è così che il film deve essere giudicato, cioè con un pollice verso o con la più totale approvazione allora devo schierare me stessa nella seconda categoria. La critica più feroce che è stata mossa al film è la sua eccessiva banalità, peccherebbe infatti di una trama troppo debole e soprattutto prevedibile ed è proprio qui che mi trovo in totale disaccordo, il film può piacere o non piacere, ma Star Wars soprattutto nei primi tre film non ha mai brillato per una trama contorta e sconvolgente ma ha fatto della semplicità il suo punto di forza. Il celebre architetto Ludwig Mies van der Rohe parlando della sua idea di architettura pronunciò la famosa frase "the less is more", il meno è più, cripticamente affermando che le linee semplici sono preferibili a complicati arabeschi. Lo stesso concetto è possibile applicarlo, allargando il senso del discorso, anche alla trama di Star Wars. Il Risveglio della Forza è bello perché è semplice, lo spirito della prima trilogia a cui si ricollega strettamente è stato rispettato, senza tentare di infilare a forza inutili sottotrame, scegliendo una sceneggiatura leggera e in cui gli avvenimenti si dispiegano con didascalica naturalezza si sono evitati i difetti che pesano sugli episodi I, II e III, piazzando invece necessari e graditi riferimenti al passato. 
Essenzialmente Guerre Stellari non è altro che l'eterno dualismo tra Bene e Male che rompe i ristretti confini terrestri per muoversi liberamente tra mille galassie. È una lotta ancestrale, presente nei racconti di ogni epoca, non sarebbe del tutto campato in aria voler rivedere nei personaggi di Star Wars gli stessi personaggi che popolano il genere dell'epica in cui tutto si riduce a scontri tra polarità ben definite, come il Bene e il Male, quelli con le maiuscole, senza per questo scadere nel banale ma anzi elevando ad assoluti i temi trattati. È soprattutto una narrazione a tutti comprensibile, è un'epopea popolare, in cui il termine popolare non è sinonimo di scadente, è semplice ma proprio per questo forte. 
Inoltre senza snaturare nulla vengono coerentemente inseriti nuovi personaggi, una new generation che, almeno da quanto visto finora, può ritenersi degna di succedere a predecessori che ormai sono diventati personaggi di culto conosciuti da chiunque, anche da coloro che non hanno mai visto Star Wars, se è infatti impossibile non emozionarsi un po' rivedendo Harrison Ford, Carrie Fisher e Mark Hamill rivestire i panni, rispettivamente, di Han Solo, della Principessa Leia e di Luke Skywalker, è altrettanto impossibile non affezionarsi ai volti nuovi: Rey, finalmente il primo esempio di eroina che non ha bisogno alcuno di un personaggio maschile da usare come stampella a cui aggrapparsi per trovare legittimazione, ma che riesce ad essere forte senza doverlo per forza dimostrare ad ogni battuta o dovendo agire sempre e comunque con stoica freddezza. La Rey di Daisy Ridley è giovane, spaventata ma allo stesso tempo determinata, non cade nel clichè del "personaggio femminile forte" costretto a non subire mai battute d'arresto ma è un essere umano con pregi e debolezze. Tanto quanto confuso e pieno di incertezze è anche il villain Kylo Ren, infatuato del mito di Darth Vader tanto da indossare una maschera che richiama quella di Anakin senza però averne necessario bisogno per sopravvivere, Kylo è scostante, reagisce con rabbia cieca e più di una volta lo vediamo letteralmente spaccare tutto come solo i bravi adolescenti irrequieti sanno fare. È sicuramente un personaggio in evoluzione, che per sua stessa ammissione ha scelto il lato oscuro pur sentendo ancora, anche a causa di importanti legami familiari, il richiamo del lato chiaro della Forza. 
Il mio plauso va soprattutto all'ottima prova attoriale di Adam Driver che ha saputo mantenere un tale equilibro nella sua interpretazione da scongiurare il pericolo di caricare la figura di Kylo Ren di un fastidioso isterismo e mi dispiace aver letto delle tante, troppe critiche mosse al bravissimo attore tacciato di non avere il physique du rôle necessario per interpretare uno dei personaggi principali del film, ma dove mai è stato scritto che per interpretare un personaggio, di totale fantasia poi, si dovesse assomigliare ad un'inespressivo bambolotto il cui unico pregio è quello di risultare piacevole alla vista?
Fondamentalmente i due protagonisti del film sono loro due, Rey e Kylo Ren, che con il loro carico di incertezze rappresentano le due vie della Forza, e senza voler rivelare troppo della trama è possibile vedere nel loro netto e chiaro dualismo gli echi dello scontro tra Luke e Darth, anche se giocato con modi e prospettive diverse e di cui scopriremo di più nei prossimi film. Ad arricchire ulteriormente il film ci sono poi lo Stormtrooper pentito Finn (John Boyega) e l'abile pilota al servizio dello schieramento ribelle Poe Dameron (Oscar Isaac), il cui incontro ci introduce a tutti gli avvenimenti successivi, il cui fulcro, e casus belli che porta allo scontro tra Primo Ordine e i ribelli guidati dalla sempre combattiva Principessa Leia, è la ricerca del luogo in cui Luke Skywalker si è rifugiato, personaggio che in questo capitolo viene menzionato molto e visto solo alla fine ma che sicuramente avrà maggior spazio nei due episodi successivi. Come di più attendiamo di sapere sul famigerato Leader Supremo Snoke, interpretato da un Andy Serkis di nuovo alle prese con un personaggio interamente realizzato in motion capture.
Non mancano ovviamente i droidi, se C-3PO e R2-D2 sono diventati i beniamini dei primi film, in questo episodio sette la scena è stata decisamente rubata dal nuovo BB-8, tenero droide a forma di numero otto e fedele aiuto di Poe Dameron, come accadeva in Una Nuova Speranza alla sua memoria è stata affidata un'informazione di capitale importanza ai fini dello sviluppo della trama.
Come ho ripetuto molte volte, Il Risveglio della Forza è sicuramente un film che pone le basi per ciò che succederà dopo senza per questo risultare vuoto e poco coinvolgente, anzi ottenendo, almeno per quanto mi riguarda, il risultato opposto, ovvero ha acceso la curiosità di sapere cosa c'è in serbo per i personaggi e quali saranno i risvolti delle due scene più importanti del film in cui si rivedono quegli scontri generazionali e familiari che hanno particolare rilevanza nel mondo di Star Wars. Ci tocca attendere ben due anni ma voglio schierarmi ancora una volta con il lato chiaro della Forza, con quell'esercito di fedeli che sperano che gli episodi VIII e IX possano concludere degnamente le buone basi mostrateci dall'episodio VII

Una piccola postilla, ho basato l'intera recensione sulle critiche mosse al film e i miei personali pareri (come sempre) mentre ho trovato inutile dedicare spazio a coloro che hanno criticato la pellicola per partito preso, senza spiegazione alcuna ma anzi adducendo come motivazione la loro sdegnata indifferenza per tutto ciò che è fantascienza. Sappiate che siete persone tristi, molto, e per punizione vi manderò un Chewbacca urlante e arrabiato.


5 commenti:

  1. sei troppo buona, non si meritano Chewbacca! comunque grazie per aver detto quello che hai detto dei detrattori di Adam Driver, sono dei porcai -.- Ci tocca aspettare due anni ma quest'anno c'è Rogue One :D ci teniamo impegnate lol

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    Risposte
    1. Effettivamente Chewie è così carino...vabbè li prende a schiaffoni e torna da noi! ;)
      Guarda preferivo chi diceva che il film gli ha fatto schifo perché è oggettivamente brutto che le persone che hanno detto peste e corna su Adam, che poi sul serio non guardi un attore solo perché non lo trovi attraente? MA CHE DAVERO DAVERO? Bah.
      Star Wars vuole la nostra anima, saremo preparate.

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    2. non guardi un attore solo perché non lo trovi attraente come il contrario per altri... AHEM... no vabbè lascio perdere. comunque ce tocca

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    3. Vabbè su questo argomento potremmo scrivere pagine su pagine...
      Come dico sempre, BE BRAVE! ;)

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