venerdì 10 giugno 2016

Let's talk about books: UNA MARINA DI LIBRI 2016


Cosa fa un amante dei libri quando nella propria città si organizza una rassegna interamente dedicata ai libri e alla scrittura? Ovviamente non si può che rispondere "presente!", calzare scarpe comode e prepararsi a vagare per i vari stand con gli occhi sognanti, consapevoli che a fine giornata la propria lista desideri avrà raggiunto una lunghezza alquanto preoccupante.
Orto Botanico, Gymnasium.
Orto Botanico.
Questo è quello che è successo anche a me, proprio ieri, 9 giugno, quando mi sono recata a Una Marina Di Libri, il festival del libro che ogni anno, da sette anni, si tiene nella mia città natale, Palermo. L'evento interamente dedicato alla lettura e all'editoria indipendente quest'anno presenta un'offerta decisamente più ampia rispetto agli anni passati, sintomo di un interesse e di un successo in costante crescita, infatti nel corso dei quattro giorni (dal 9 al 12 giugno) si alterneranno tantissimi ospiti e tanti eventi dedicati alla presentazione di libri, reading, corsi di scrittura creativa e attività dedicate ai più piccoli. 
A testimoniare ulteriormente come questo evento si stia guadagnando un posto di tutto rispetto nel calendario culturale della città concorre anche la scelta della location in cui sistemare gli stand e organizzare i vari incontri; dopo i chiostri, belli ma piccoli, del Museo di Storia Patria e della Galleria d'Arte Moderna, Una Marina di Libri approda nella splendida cornice offerta dall'Orto Botanico di Palermo: luogo a lungo tempo trascurato e dimenticato che invece nasconde al suo interno piante rare ed edifici di notevole bellezza. Risalta subito come si sia voluto creare un azzeccato paragone tra la crescita delle piante che necessitano di acqua, buona terra e cure così come ogni individuo per divenire maturo, informato e responsabile necessiti di buoni libri e delle capacità critiche e di riflessione che solo la lettura è capace di far maturare in ognuno di noi, insomma i libri sono per noi quello che acqua e sole sono per piante e fiori.
Poster/Catalogo della Tunuè
Una volta entrati, lo spazio espositivo si apre subito davanti a noi con i gazebo di note case editrici locali come Sellerio, Kalòs e Flaccovio che conosco e apprezzo, oltre agli immancabili punti ristoro, giusto per consolidare il detto secondo cui a Palermo "non si mangia per vivere ma si vive per mangiare". In questo tratto del percorso ad attirare la mia attenzione è stato il colorato stand della Tunuè che si occupa principalmente di pubblicare bellissime graphic novels, diversi libri hanno catturato il mio interesse e spero di poter leggere qualcosa al più presto, tra i titoli che ho adocchiato: Sostiene Pereira, trasposizione grafica del libro di Tabucchi che ho letto recentemente (mia recensione qui), Maledetta Balena di Chendi, si sa che non riesco a resistere alle storie ambientate durante i conflitti mondiali, Beowulf e Storie di Un'Attesa del palermitano Algozzino che mi è stato caldamente consigliato dal gestore dello stand. Inoltre la Tunuè si aggiudica il (mio personalissimo) premio per il catalogo più carino, si tratta infatti di un grazioso poster sul cui retro sono segnalate le ultime pubblicazioni.
Continuando la passeggiata ci si inoltra in un ampio corridoio alberato, una vera benedizione dato il clima già estivo, ai cui lati è possibile continuare a trovare tantissimi libri e oggetti legati al mondo della lettura, mentre se si decide di svoltare a desta o a sinistra è possibile trovare un'area relax e un'area tutta dedicata ai bambini. In questo tratto ho ritrovato lo stand della 21 Editore da cui l'anno scorso ho acquistato un saggio di storia romana e ho notato con piacere che la pubblicazione di libri d'argomento storico continua solerte. Infine si arriva nel punto più ricco e suggestivo del percorso, ovvero lo stagno delle ninfee, nello spazio circolare intorno allo specchio d'acqua sono sistemati, uno dopo l'altro in stretta sequenza, tantissimi gazebo di notissime case editrici indipendenti, in ordine ho visitato:

Lo stagno delle Ninfee.

NN Editore: probabilmente lo stand dove avrei acquistato di più ma molti titoli andrebbero letti in sequenza e ho quindi preferito rimandare un possibile acquisto a tempi migliori in modo tale da non dividere un libro dal suo seguito. I titoli che ho prontamente segnato per il prossimo futuro sono: la trilogia della pianura di Kent Haruf, Anche Noi L'America di Cristina Henrìquez, Panorama di Tommaso Pincio, Le Cose Che Restano e Sembrava Una Felicità di Jenny Offill e Le Prime Quindici Vite di Harry August di Claire North.

NN Editore

Marcos y Marcos: i preparati e disponibili gestori dello stand mi hanno invece consigliato Io e Henry di Giuliano Pesce, giovanissimo autore emergente, che hanno paragonato a Nick Hornby e da grande estimatrice dell'autore inglese penso che dovrò proprio dare una chance al romanzo di Pesce. Infine grande curiosità hanno destato i due romanzi dello scrittore turco Hakan Gunday.

Marcos y Marcos

Fazi: ovviamente mi sono fiondata subito nell'angolino dove erano esposti i romanzi della mia adorata Charlotte Bronte, all'appello nella mia libreria manca solo Il Professore che acquisterò al più presto e ammetto di aver fatto più di un pensierino anche alla biografia della scrittrice inglese. Ovviamente non mancavano i romanzi di Hilary Mantel di cui la Fazi ha pubblicato non solo Wolf Hall e Anna Bolena, Una Questione di Famiglia ma anche la trilogia dedicata alla Rivoluzione Francese: La storia segreta della rivoluzione, Un posto più sicuro e I giorni del terrore. Altri titoli molto interessanti: Bruges La Morta di Georges Rodenbach e La Saga dei Cazalet di Elizabeth Jane Howard. Piccola, piccolissima delusione per non aver trovato la shopping bag con stampato su il ritratto della Bronte ma è anche stato lo stand in cui mi sono beccata una simpatica e bonaria ramanzina per non aver ancora letto Stoner di Williams, ho subito promesso che rimedierò!

Fazi

Edizioni E/O: di questa casa editrice ho apprezzato non solo l'ampio catalogo ma anche la professionalità e la gentilezza con cui la signora addetta allo stand ha saputo mostrarmi i vari titoli e consigliarmi seguendo i miei gusti personali. È stato davvero piacevole poter trascorrere qualche minuto a parlare di libri e di ciò che significa la lettura, arrivando alla conclusione che non si possono mai possedere "troppi libri" e che si può rinunciare a tutto nella vita meno che alla lettura e alla capacità straordinaria che hanno delle semplici parole stampate su altrettanto semplice carta di emozionarci, farci crescere, viaggiare nello spazio e nel tempo e soprattutto riflettere.
Ho ritrovato con piacere una mia vecchia conoscenza letteraria, ovvero Éric-Emmanuel Schmitt, drammaturgo e scrittore di cui ho apprezzato la pièce teatrale Il Visitatore e il piccolo ma illuminante saggio su Beethoven e il potere della sua musica (mia recensione qui). Alla fine indecisa su due titoli, ho deciso di acquistare La Melodia di Vienna, romanzo storico e saga familiare insieme ambientata ovviamente a Vienna e che avevo già notato in libreria. Segnalo che tutti i libri hanno uno sconto del 15%.

Iperborea

Iperborea: che dire del catalogo Iperborea? I particolari ed eleganti volumi sembrano mormorare "leggimi, leggimi" anche solo passando frettolosamente davanti allo stand, poi se si vuole approfondire ciò che ha da offrire la letteratura del nord Europa è impossibile sfuggire alla più vasta collezione di romanzi di scrittori finlandesi, svedesi, islandesi ma anche olandesi. Io, forse prevedibilmente, ho finalmente acquistato La vera storia del pirata Long John Silver di Bjorn Larsson, probabilmente uno dei migliori romanzi che io abbia mai letto (mia recensione qui), lo avevo in ebook ma necessitavo della copia cartacea da sistemare orgogliosamente nella mia libreria. Consiglio non solo di recuperare il libro di Larsson ma anche di dare un'occhiata a ciò che la casa editrice propone, io ho visto così tanti libri che penso sarà necessario appuntarne i titoli da qualche parte.

I miei acquisti + cataloghi.
Purtroppo, a causa del tempo tiranno, ho potuto dare solo un'occhiata veloce agli stand della Minimum Fax e della Voland che mi sono sembrati tuttavia pieni di novità interessanti.
È stata sicuramente un'esperienza galvanizzante, è stato bello poter trascorrere un po' di tempo immersi tra libri e natura, connubio quanto mai perfetto, godendosi l'aria aperta con calma e lentezza e sfogliando un testo di tanto in tanto. L'unico problema? È del tutto personale e in fin dei conti forse anche banale, ma mi sarebbe piaciuto poter avere un budget più sostanzioso, ho individuato tanti, troppi titoli che sembrano meritare di essere letti ma sono sicura che il mio non sia stato un addio definitivo ma soltanto un arrivederci. Insomma la manifestazione è uno di quegli eventi da segnare in rosso sul calendario e da visitare assolutamente, che sia per scoprire nuovi autori o ritrovare vecchie conoscenze poco importa, l'importante è leggere quanto più si può e perché no, anche sostenere l'editoria indipendente che lotta e resiste in un mercato certamente non facile.
Una Marina di Libri rappresenta una necessaria boccata di aria fresca in una città che purtroppo troppo spesso dimentica quanto deve alla propria cultura e quanto si potrebbe realizzare sfruttandola nel miglior modo possibile. Sapere che almeno per qualche giorno durante l'anno è possibile tuffarsi nel mondo dei libri e dell'editoria è un pensiero davvero consolante, e il successo ottenuto dalla manifestazione fa certamente sperare in un programma che potrà farsi sempre più ampio e dal respiro sempre più internazionale, se il faro resta il Salone del Libro di Torino perché non provare a raggiungerlo? Infondo i libri ci insegnano anche a sognare e ci dicono che nulla è impossibile, e quindi sogniamo! Sempre con un libro a portata di mano, ovviamente.

Le foto sono state scattate da me, si prega quindi di non riutilizzarle senza citare la fonte, cioè questo blog.

4 commenti:

  1. aaaah che bell'articolo e che bel posto <3
    Noi moriremo povere, ma felici! ne sono sempre più convinta

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    1. Grazie Ale :*
      Massì che ci importa? Meglio povere e felici che ricche e tristi e soprattutto con una libreria vuota!

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  2. Invidia pura! Com'è che le CE indipendenti pubblicano così tante belle cose (va in un angolino a piangere al pensiero di tutto quello che vorrebbe comprare e NON può comprare). Really, come hai fatto a comprare solo due libri? ;)

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    1. Penso debbano puntare alla qualità se vogliono sopravvivere, il mondo dell'editoria può essere spietato.
      Sai che non lo so, avevo un piccolissimo budget purtroppo, ho dovuto fare buon viso a cattivo gioco e attendere tempi migliori ;)

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