giovedì 31 dicembre 2015

So long and thanks for all the fish, 2015! ~ ovvero il Classificone di fine anno

No, non ho visto dei delfini cantare né il nostro pianeta verrà spazzato via per far posto ad un'autostrada intergalattica, state tranquilli. Con mio sommo dispiacere non ho nemmeno visto Martin Freeman!
Ma bando alle ciance, come era logico prevedere anche io mi sono fatta affascinare dall'idea di scrivere un post riassuntivo su questo 2015 che sta per salutarci. Non è stato un anno incredibile ma nemmeno così terribile da volerlo salutare in tutta fretta per metterci una bella pietra sopra per sempre, tra alti e bassi un altro anno è passato e in tutta onestà mi preoccupa di più il tempo a venire che quello che mi sono lasciata alle spalle. Molti degli obiettivi che mi ero prefissata all'inizio dell'anno non sono stati raggiunti, lo scoglio insormontabile sta ancora lì (si università, parlo di te) ma allo stesso tempo sento di essere riuscita ad eliminare o almeno a smussare certi miei difetti e di aver comunque cercato di migliorarmi, anche certi problemi fisici che mi tormentano da parecchi anni sembrano star migliorando e il percorso intrapreso per migliorare in modo sano il mio aspetto fisico al momento mi sta regalando piccole soddisfazioni. In tutta onestà però non avverto questo clima di rinnovamento che si dovrebbe sentire quando un anno sta per finire e un altro sta per cominciare... per me l'anno finisce a giugno, quando si ferma la Premier League, vi giuro che io la lista dei miei buoni propositi la stilo in quel momento! Ma sto divagando, questo post non vuole essere una lamentazione che verte tutta su temi strettamente personali, questo blog non è un diario, ma vuole essere una raccolta e il racconto di ciò che mi emoziona attraverso parole, immagini e dialoghi, quindi cosa c'è di meglio che guardare a questo 2015 attraverso tre top5 dei migliori libri, film e serie tv? Iniziamo! Prometto che cercherò di essere breve.

TOP 5 LIBRI



È stato un anno molto positivo "librescamente" parlando, ho letto molto e ho letto quasi sempre dei bellissimi libri, in totale ho collezionato 10.321 pagine, almeno secondo Goodreads. Sono particolarmente contenta di essere riuscita a variare i generi letterari, come sempre molto presenti sono stati i grandi classici della letteratura ma non sono mancati fumetti, biografie, saggi storici, persino uno young adult!
  1. MEMORIE DI ADRIANO di Marguerite Yourcenar: probabilmente Il Libro per eccellenza di questo 2015, ma senza esagerare potrei dire di aver trovato il libro della vita. Il ritratto immaginato del grande imperatore Adriano mi ha coinvolta emotivamente e mentalmente fin dalle prime pagine, il personaggio descritto dalla Yourcenar storicamente parlando non sembra essere poi così lontano dalla realtà, ma anche i pensieri più intimi e profondi che per forza maggiore sono stati pensati dall'autrice risultano altrettanto plausibili, storia e mito si mescolano alla perfezione donandoci una figura a tutto tondo, un Adriano che prima di essere imperatore è soprattutto un uomo che vive, sente, soffre, pensa. Il primato della classifica è certamente ben meritato.
  2. I MISERABILI di Victor Hugo: ne ho già parlato a lungo in un post tutto dedicato a questo romanzo, quello che probabilmente mi ha regalato le maggiori soddisfazioni, è un racconto corale ed emozionante con personaggi difficili da dimenticare, tutto sullo sfondo di una Francia, soprattutto Parigi, descritta da Hugo in tutte le sue declinazioni: la sua grandeur, la sua storia, le sue rivoluzioni, i suoi progressi, la sua luce e anche la sua desolante oscurità. I Miserabili è un libro che deve essere letto da tutti almeno una volta nella vita e non rischiatevi a saltare i capitoli storici del romanzo! Ok, è vero che le vicende di Valjean e di tutti gli altri personaggi risultano chiare e lineari anche saltando i numerosi capitoli che parlano di storia ma vi perdereste le pagine più belle, lì Hugo da proprio il meglio di sé, è un'artista della penna e delle parole.
  3. TRENO DI NOTTE PER LISBONA di Pascal Mercier: chi mi segue sui vari social si sarà reso conto di quanto io abbia amato questo libro, gli strascichi lasciati dalla lettura di questo romanzo mi accompagnano ancora adesso, infatti sul mio comodino c'è una copia de Il Libro dell'Inquietudine di Fernando Pessoa che si riallaccia per vari motivi al romanzo di Mercier. Ho amato questa doppia ricerca che si snoda per tutto il libro: la ricerca di Amadeu e allo stesso tempo l'indagine interiore che Gregorius compie in compagnia delle annotazioni del giovane medico portoghese sullo sfondo di una Lisbona ricca di suggestioni. È un romanzo complesso, a tratti sembrerà eccessivamente verboso, ma sono proprio le parole e i loro significati profondi e nascosti a costituire i pilastri portanti di tutta la narrazione, con calma e pazienza ne consiglio la lettura.
  4. JONATHAN STRANGE & IL SIGNOR NORRELL di Susanna Clarke: un libro che mi ha fatto ridere, emozionare e desiderare di scappare nel nord dell'Inghilterra per mettermi alla ricerca del misterioso Re Corvo. Confesso che il libro mi ha preso così tanto che mi ritrovo a sorridere se vedo una cornacchia e a sospirare se sento parlare di York, insomma tutto nella norma! Questo romanzo è finito nella mia lista dei preferiti del 2015 soprattutto perché ho amato la prosa della Clarke che riprende, senza sbeffeggiarla, quella dei grandi della letteratura inglese come la Austen e Dickens, il tutto è poi arricchito dalla presenza della magia che è potente, misteriosa, oscura e che ritornerà in Inghilterra pagata a caro prezzo dai due maghi del titolo. E poi non lo sapevate che le guerre napoleoniche sono state vinte grazie alla magia? No? E allora leggete il romanzo per scoprire cosa è realmente successo! Alla fine lo vorrete anche voi un cavallo da chiamare Copenaghen come quello di Wellington.
  5. INVINCIBLE di Amy Lawrence: si va bene, lo metto perché ho seri problemi psicologici soprattutto quando si parla dell'Arsenal, non ci riesco a non parlarne e poi questo libro ha tirato fuori la peggio fangirl che c'è in me, ho piangiucchiato come una scema. Si, per degli uomini sudaticci che rincorrono una palla, vi giuro che si può piangere anche per questo.

TOP 5 FILM



Anno di magra purtroppo, non ho recuperato tutti i film che avrei dovuto e non sono andata al cinema tutte le volte che avrei voluto però anche in questo 2015 ci sono stati dei bei film che vale senz'altro la pena di ricordare.
  1. STAR WARS THE FORCE AWAKENS: ok, scontato da morire ma chi non desidera conoscere il potere della Forza, avere una spada laser e per amico un gigante pelosone simpaticissimo? Il ritorno di Star Wars oltre al risveglio della forza ha causato anche il risveglio dei Nerd, in massa ci siamo recati al cinema pieni di speranze e paure, ma per quanto mi riguarda JJ Abrams ha tirato fuori un altro coniglio dal cilindro e dopo i due ottimi reboot di Star Trek è riuscito a compiere il miracolo anche con Star Wars con un settimo episodio che si lega direttamente alla vecchia e più riuscita trilogia piuttosto che ai nuovi prequel. L'atmosfera da racconto epico ambientato tra le stelle c'è tutta, lo scontro si articola sempre tra i due grandi schieramenti del Bene e del Male e l'epopea della famiglia Skywalker destinata a equilibrare il lato chiaro ma anche quello oscuro della Forza prosegue anche dopo un cambio generazionale che sembra promettere bene anche per i successivi episodi 8 e 9. Personalmente ho adorato Rey, finalmente abbiamo un'eroina forte che non ha bisogno di un personaggio maschile come stampella a cui appoggiarsi e da cui ricercare legittimazione,  ma ho apprezzato tantissimo anche Kylo Ren, un villain multisfaccettato, schierato con lato oscuro ma che percepisce ancora il richiamo del lato chiaro della Forza, l'interpretazione di Adam Driver poi è da 10+ checché ne dica la gente stupida che giudica il lavoro di un attore solo dalla sua bellezza fisica...
  2. THE IMITATION GAME: che dire? Seconda guerra mondiale, una storia che è stata tenuta all'oscuro per troppo tempo, un eroe maltrattato da quella stessa patria che si era prodigato a salvare, un Benedict Cumberbatch in stato di grazia e che ha ricevuto la sua prima nomination agli Oscar (prima di una lunga serie, secondo il mio modestissimo parere). La storia di Alan Turing è una di quelle belle forti, il matematico inglese ha contribuito in modo decisivo a decriptare il famigerato codice Enigma dei nazisti e ha così salvato milioni di vite, non è però riuscito a salvare la sua a causa di una società gretta e dalle vedute troppo ristrette che non ha saputo apprezzare le grandi qualità dell'uomo perché Turing era omosessuale. Ho apprezzato come nel film si sia voluto porre l'accento soprattutto sulle grandi capacità di Alan, senza trascurare il suo passato e il tristissimo epilogo della sua storia trattato però con estremo rispetto, con una levità che non è superficialità o voglia di non scandalizzare ma che restituisce dignità ad un grande uomo che deve essere ricordato anche perché senza i suoi studi probabilmente non avremmo nemmeno i nostri amati pc! Vi pare poco?
  3. SUITE FRANCESE: dal romanzo uscito postumo di Irene Nemirovsky il regista Saul Dibb ci regala la sua versione della storia d'amore tra una ragazza francese e un ufficiale tedesco, il più classico dei cliché probabilmente ma raccontato con una forza e una leggerezza che non mi ha lasciata indifferente. Non concordo con le critiche mosse al film di essersi distaccato troppo dal romanzo perché se c'era una storia che permetteva di avere idee e prospettive diverse era proprio il romanzo postumo della Nemirovsky giunto a noi incompleto, non c'è una fine vera e propria ma il film necessitava di una sua conclusione e a mio parere è stata data una chiusura giusta e plausibile. Poi c'è Matthias Schoenaerts nel cast, ma di che vi lamentate?
  4. WOMAN IN GOLD: io non sono una "piagnona" o almeno sarebbe meglio dire che non lo ero, comunque non sono il tipo da iniziare a piagnucolare già dopo le prime inquadrature di un film eppure Woman in Gold ci è riuscito! La storia del ritratto di Adele Bloch-Bauer, la donna in oro del dipinto, e della lotta di sua nipote Maria per ritornare in possesso del quadro dipinto da Gustav Klimt e ingiustamente strappato alla sua famiglia dal regime nazista è il racconto di una brutta pagina di storia che si conclude però con un giusto e meritato happy ending, con la storia che si sdoppia tra passato e presente a fare la parte del leone è sicuramente una Helen Mirren straordinaria che commuove ma allo stesso tempo strappa un sorriso in più di un'occasione. Se ne avete la possibilità recuperatelo perché è proprio un bel film, molto fedele agli eventi realmente accaduti e senza quel sensazionalismo americano che fa storcere il naso.
  5. MOMMY: sicuramente il prossimo anno sarà anche l'anno della definitiva consacrazione di Xavier Dolan, il giovane regista canadese però non è saltato fuori dal nulla e ha alle sue spalle parecchi bei lavori nonostante la sua giovanissima età, Mommy è il suo lavoro più recente e racconta il difficile rapporto tra una madre rimasta vedova e un figlio affetto da gravi disturbi comportamentali, la loro storia è raccontata senza patetismi e anche il prevedibile non-lieto fine non toglie nulla alla potenza e alla bellezza di questo film e dell'intenso amore che esiste tra la Diane (la madre) e Steve (il figlio),  non ci si fanno illusioni e si racconta una storia tragica, in cui si è provato fino alla fine a raddrizzare tutto per poi rendersi conto che ciò non era possibile, come dice la canzone di Lana del Rey utilizzata proprio nella scena finale del film "sometimes love is not enough". Consigliato anche per l'azzeccatissima colonna sonora (si anche se ci sono gli Eiffel 65!)  e per una fotografia stupenda, tutta giocata sui colori caldi e con le inquadrature che i allargano e restringono seguendo gli alti e bassi emozionali e umorali dei personaggi, soprattutto del giovane Steve. 

TOP 5 SERIE TV



È stato un anno ricchissimo di serie tv e di serie molto belle! Le migliori secondo me sono state queste:
  1. DOCTOR WHO: sarò breve perché mi sono già dilungata abbastanza sulla nona stagione di questa magnifica serie tv, ma davvero Peter Capaldi ha dato il meglio di se e ha costruito un Dottore su misura per lui, molto personale ma allo stesso tempo perfettamente in linea con quando visto nelle sue precedenti reincarnazioni. Voto 10+ e un bacino anche al Moffat tanto spesso ingiustamente criticato.
  2. VERSAILLES: che questo sia l'anno in cui il mio "odio" per la Francia e i francesi è finalmente giunto alla sua conclusione? Non lo so, fatto sta che dopo i colpi dati dalla BBC, con la sua serie sui Moschettieri che mi ha spinta a recuperare l'intera trilogia nata dalla penna del geniale Dumas, sono quasi due anni che mi trovo imprigionata tra le mura della corte francese di fine '600 e inizio '700 e devo ammettere che la cosa non mi dispiace affatto. La serie, di cui avevo brevemente parlato in uno dei miei serial bowl, è prodotta da Canal+ e racconta, come suggerisce il titolo, della costruzione della reggia voluta da Luigi XIV, il Re Sole, raccontando di conseguenza la storia di questo grande re e della sua corte. Ad interpretare il ruolo di Luigi troviamo George Blagden, che ormai per me va sotto il nome di Prete Sole perché ammetto di aver invocato anche qui, ma solo qualche volta, il divino e provvidenziale intervento di un Floki francese. A conquistare il mio cuore, come già temevo, è stato però Filippo Duca d'Orleans, fratello minore del re e personaggio interessantissimo e controverso, soprannominato "il nonno d'Europa" perché il suo casato cadetto dei Borbone-Orleans incontrerà più fortuna rispetto ai discendenti di suo fratello, era colui che causava scandalo a corte con i suoi comportamenti libertini e la sua omosessualità mai nascosta (bravo Fil!). Alexander Vlahos, che interpreta il ruolo di Philippe, è stato una bella scoperta, in tutti i sensi! (Signori, la carne è debole e io non mi nascondo dietro un dito).
  3. VIKINGS: sono a corto di parole per questa serie, mi limito solo a dire che dovreste farvi il favore di recuperarla e salpare insieme a me verso territori inesplorati (dai vichinghi almeno) capitanati dal magnifico Re Ragnar, Ulisse scandinavo che con profonda sete di conoscenza sfiderà tutto e chiunque per raggiungere i suoi propositi di gloria. Soprattutto dopo questa meravigliosa terza stagione e le magnifiche puntate dedicate all'assalto e conquista di Parigi se non vi viene voglia di impugnare scudo e ascia allora è meglio che non mi parliate mai più! #TEAMROLLO sempre e comunque però, meglio farlo presente.
  4. THE KNICK: sto ancora soffrendo per la conclusione della seconda stagione ma allo stesso tempo fremo perché so che la serie dovrebbe avere una terza e addirittura quarta stagione, ho necessità di sapere cosa accadrà e quali saranno i destini dei personaggi che gravitano intorno all'ospedale Knickerbocker di New York. La serie è un esempio di qualità: la regia, la fotografia, la sceneggiatura e la recitazione sono profondamente curati, così come particolare attenzione si pone su delicate questioni storiche e sociali, la questione femminile, l'immigrazione, le scoperte scientifiche, le false credenze (una su tutte la terribile branca "medica" dell'eugenetica), le lotte razziali, sono tutti argomenti che vengono affrontati nel corso delle due stagioni finora andate in onda. Ho un solo consiglio: recuperare, e in fretta!
  5. MARCO POLO: la sorpresa dell'anno. Quando è uscita la notizia che Netflix aveva intenzione di sviluppare una serie sul mercante ed esploratore veneziano io mi sono fatta una bella risata pensando all'ennesima americanata ma siccome non so rinunciare al richiamo di una serie in costume in un periodo di calma ho deciso di recuperare questa serie, beh posso dire che è stata una delle decisioni telefilmiche migliori dell'anno. Ben girata, ben confezionata, ben recitata, Marco Polo è sicuramente una serie che meriterebbe più plausi e più attenzione. Nel ruolo di Marco Polo troviamo un attore italiano, Lorenzo Richelmy, molto bravo e che merita la sua dose di applausi, ma una menzione la meritano anche il borbottante ma simpatico, almeno quando vuole, Kublai Khan di Benedict Wong, il sempre imbronciato e frustrato ma alla fine nobile e valoroso principe Jingim di Remy Hii (personalmente il mio preferito), e Sifu detto Hundred Eyes, il monaco taoista che con le sue evoluzioni straordinarie aggiunge quel tocco di arti marziali spettacolari che era giusto aspettarsi in una serie ambientata nell'estremo oriente. Promossa a pieni voti, al fascino di un oriente raccontato senza troppi cliché non si sfugge.
Avevo detto che avrei fatto solo delle top 5 ma Daredevil targata Netflix, Jonathan Strange & Mr NorrellThen There Were None entrambe della BBC meritavano anche loro di essere nominate. Ecco, ora posso mettermi il cuore e l'anima in pace.


E si conclude così questo "classificone" per l'anno 2015, il 2016 inizierà con il botto, ci aspetta infatti lo speciale di Sherlock, dopo ben...no ok non mi ricordo quanto tempo è passato dalla terza stagione e non voglio nemmeno pensarci! Ci si vede l'anno prossimo cari volpini e buona lettura e buoni recuperoni a tutti! 

mercoledì 16 dicembre 2015

Di Guerre Stellari e di Jane Austen


Oggi esce Star Wars il Risveglio della Forza, lascio questo breve e simpatico video per celebrare il grande giorno! 
Che la forza sia con noi, soprattutto con chi dovrà evitare gli spoilers.

Oggi 16 dicembre è anche il compleanno di Jane Austen, le eroine dei suoi romanzi mi hanno fatto compagnia durante l'adolescenza, grazie Zia Jane senza i tuoi libri non sarei la donna che sono oggi!

Anche Dart Fener è un grande amante dei romanzi della Austen!

mercoledì 2 dicembre 2015

Let's talk about books: INVINCIBLE

TITOLO: Invincible: Inside Arsenal's Unbeaten 2003-2004 Season
AUTORE: Amy Lawrence
ANNO DI PUBBLICAZIONE: 23 ottobre 2014
CASA ED.: Viking/Penguin

"Please don't put your life in the hands of a rock 'n' roll band who'll throw it all away" cantavano gli Oasis ma l'assunto, ve lo posso garantire, è valido anche sostituendo al gruppo rock una squadra di calcio. Chiunque mi conosca almeno un po' sa perfettamente che oltre ai libri, il cinema e l'arte c'è un altro interesse fondamentale nella mia vita: una squadra di calcio. Si, undici uomini sudaticci che inseguono un pallone sono la mia fonte primaria di gioia, dolore, divertimento, frustrazione, felicità inesprimibile e tristezza profonda. L'Arsenal FC, squadra inglese che milita in Premier League, è da undici anni quella che mi piace definire come la mia "coperta di Linus", ci siamo incontrate per caso e da quella lontana estate del 2004 non ci siamo più lasciate, il libro di cui mi accingo a parlare però si concentra esclusivamente sulla stagione precedente alla mia prima da tifosa; ma la reputo ugualmente importante perché sono state le repliche in tv delle partite di quel campionato a farmi capitolare. La letteratura sull'Arsenal è vasta, si è scritto praticamente di tutto, ma testo fondamentale resta sempre e comunque Fever Pitch (Febbre a '90) di Nick Hornby (da cui hanno tratto anche un bel film con Colin Firth), tuttavia fermandosi ai primissimi anni novanta non si fa nessuna menzione alla rinascita del club sotto la guida di Arsène Wenger, manager francese che ormai guida la squadra da quasi vent'anni, e soprattutto alla meravigliosa stagione 2003-04 in cui il club è riuscito a vincere il campionato senza perdere nessuna delle trentotto partite. A colmare il gap, sebbene analizzando la vicenda da un punto di vista più sportivo che personale come accade nel romanzo di Hornby, ci ha pensato Amy Lawrence, giornalista sportiva che scrive per diversi quotidiani inglesi, che con il suo libro rende omaggio ad una grande squadra composta da grandi campioni e contemporaneamente analizza nel dettaglio come si è concretizzato questo grande successo.