AUTORE: Patrizio Nissirio
ANNO DI PUBBLICAZIONE: 30 giugno 2017
CASA ED.: Giulio Perrone Editore
"Non troverai altre terre,
non troverai altri mari.
Ti verrà dietro la città.
Per le stesse strade girerai.
Negli stessi quartieri invecchierai;
e in queste stesse case imbiancherai.
Finirai sempre in questa città.
Verso altri luoghi - non sperare -
non c'è nave per te, non c'è altra via."
Costantino Kavafis, La Città
Quando mi è stato chiesto di leggere e poi recensire questo libro è bastato il riferimento alla città di Atene per farmi accettare. Le suggestioni che questa città richiama sono molte, ma tutte si collocano nell'antichità: ho studiato al classico ed è quasi scontato che dicendo Grecia si evochino immagini di battaglie, falangi oplitiche, grandi generali, la nascita della democrazia e la filosofia dei grandi pensatori ellenici. Sembra quasi che per me la Grecia sia relegata ad un passato mitico fatto di templi e numerose divinità sempre pronte a bisticciare tra di loro, oltre che ricordarmi le numerose ore passata a tradurre versioni! Eppure sappiamo molto bene che la Grecia non è solo storia ma è anche una realtà, gli ultimi anni ce lo hanno dimostrato, tragicamente, quando bastava accendere la tv per sentire parlare di manifestazioni, duri scontri, debito pubblico, problemi con l'Unione Europea e una popolazione ormai allo stremo delle forze.
È proprio all'intersezione tra antichità e modernità che si inserisce Atene, cannella e cemento armato, il volume edito da Giulio Perrone Editore e scritto da Patrizio Nissirio, giornalista Ansa che ha trascorso moltissimo tempo in Grecia, soprattutto nella sua capitale, Atene, e pur mostrando un dovuto rispetto per il passato della culla della civiltà occidentale, la sua riflessione si basa tutta sul presente difficile di questa nazione, sulle sue trasformazioni, i suoi crolli e le sue rinascite. A fare da fil rouge tra le varie riflessioni dell'autore le numerose ma non fastidiose citazioni di libri di autori greci contemporanei, soprattutto dei gialli di Màrkaris che si dimostrano ottimi nella loro funzione di cartina tornasole e ci danno un assaggio di ciò che Atene è oggi attraverso le avventure del commissario Charitos, collega greco del siciliano Montalbano.