TITOLO: Caterina la Magnifica. Vita straordinaria di una geniale innovatrice.
AUTORE: Lia Celi, Andrea Santangelo
ANNO DI PUBBLICAZIONE: 2015
CASA ED.: UTET

Però, diciamolo onestamente, sarà capitato a tutti di confrontarsi con un periodo storico particolarmente ostico, o con un professore che avrebbe saputo rendere noiosa persino una barzelletta, o ancora quel libro di testo che avremmo voluto lanciare fuori dalla finestra come Bradley Cooper ne Il Lato Positivo. Ma il libro di cui voglio parlare non è affatto uno di questi noiosissimi tomi, anzi è un piccolo miracolo storiografico, un volume capace di fornire tantissime nozioni storiche utilizzando però un linguaggio fresco e discorsivo. Non si rinuncia nemmeno a qualche sagace battuta, anzi si da vita ad un mix esplosivo di storia e aneddoti in cui non mancano spassose quanto improbabili citazioni dei Pooh e caustici riferimenti al presente che ci dimostrano come a noi essere umani, parafrasando il Gattopardo, piace cambiare tutto per non cambiare niente, insomma passano gli anni, i secoli, ma la natura umana tende a mostrarsi sempre uguale, nel bene come nel male. Imprescindibili le note a piè di pagina, spesso persino più divertenti del testo principale.
Caterina la Magnifica di Lia Celi e Andrea Santangelo, la prima è giornalista, scrittrice e conduttrice televisiva, mentre il secondo oltre che scrittore è esperto di storia militare (entrambi hanno un profilo twitter, seguiteli perché sono simpaticissimi), è prima di tutto una biografia su un personaggio fondamentale del Rinascimento italiano ma di cui non si parla abbastanza, come suggerisce lo stesso sottotitolo fu una figura particolare che visse una vita straordinaria in un'epoca altrettanto straordinaria, le cui innovazioni vanno dalla sella per cavalcare all'amazzone, al ricamo e al gelato, fino ad arrivare al moderno concetto di biancheria intima. È innanzitutto una Medici e non c'è bisogno di sottolineare l'importanza assunta da questa famiglia nella storia italiana tra quattrocento e cinquecento ma con il successivo matrimonio con Enrico II re di Francia (figlio di Francesco I di Valois) salirà al trono francese ed esporterà in Francia il meglio della cultura rinascimentale italiana, dalla pasticceria all'arte passando anche per tecniche e strumenti militari.
Odiata e temuta sarà sempre osteggiata dai membri della corte in quanto straniera ma ciò non le impedirà di assumere la reggenza dopo la prematura (e assurda) morte del marito. Seguire la vita di Caterina significa anche immergersi completamente nel Rinascimento italiano, quel coacervo di idee, grandi personaggi e innovazioni che hanno reso l'Italia di quel periodo un esempio da seguire per tutta l'Europa; insomma se si cercava il meglio, l'unico posto dove poterlo certamente trovare era la nostra penisola.
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Ritratto di Caterina de Medici |
Muoversi nella corte dei Valois seguendo le vicende di Caterina e dei suoi familiari non significa però venire sommersi da infiniti alberi genealogici, e fidatevi le discendenze familiari erano parecchio ingarbugliate, ma possiamo renderci conto che il gusto per gli intrecci complessi e quasi impossibili e i gossip era molto in voga anche all'epoca. La storia offre trame paradossali capaci di far impallidire persino il più ardito e smaliziato sceneggiatore di soap opera! Non sorprende dunque che la vita matrimoniale di Caterina sia stata spesso costellata da amare delusioni, le amanti de re infatti, se sapevano sfruttare saggiamente il loro ascendente sul monarca potevano contare molto più della regina stessa, e il re in questione non era decisamente furbo come una volpe.
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Ritratto di Enrico II di Valois |
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I macaron |
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Incisione che raffigura il massacro della notte di San Bartolomeo |
Anche in questo caso rientra prepotente la figura di Caterina, e qui giace il punto focale dell'intero libro. Passata alla storia come crudele Regina Nera (a causa degli abiti da lutto che portò per quasi metà della sua vita) fu accusata di aver dato l'avvio a uno dei massacri più sanguinosi della storia, ovvero quello avvenuto nella notte di San Bartolomeo in cui migliaia di ugonotti (i protestanti francesi) furono uccisi dai cattolici. Inutile negare come dietro a tutta la faccenda ci fossero in realtà le lotte per il predominio di svariate famiglie nobili francesi (soprattutto dei cattolicissimi Guisa). La figura di Caterina ne uscì distrutta e tanto è l'impegno profuso dalla Celi e da Santangelo per mettere tutto nella giusta prospettiva e riabilitare, almeno in parte, la figura di Caterina che ebbe minori responsabilità di quelle che le vennero successivamente attribuite. Con il momento più oscuro e complicato della vita di Cate, come viene spesso affettuosamente chiamata, e la conseguente caduta dei Valois si chiude il libro che quasi in un battito di ciglia ci ha fatto attraversare anni e anni di storia.
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La Cappella Sistina, uno dei più fulgidi esempi dell'arte Rinascimentale italiana |
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