sabato 30 aprile 2016

Let's talk about books: I NORMANNI NEL SUD ~ IL REGNO NEL SOLE

Per la serie "a blast from the past", ripropongo una mia vecchia recensione di due saggi storici che mi sono particolarmente cari, sia per il tema trattato che per la persona che ha posseduto i due volumi prima di me. Queste mie brevi considerazioni erano state postate nella versione precedente di questo blog e l'articolo risale al 21 luglio del 2013.
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TITOLO: I Normanni nel Sud / Il Regno nel Sole.
TITOLO ORIGINALE: The Normans in the South / The Kingdom in the Sun.
AUTORE: John Julius Norwich.
ANNO DI PUBBLICAZIONE: 1971/1972 (prima edizione 1967/1970).
CASA ED.: Mursia Editore.

Copertina della prima edizione
del libro
La passione per i fatti storici mi accompagna da sempre e ogni tanto (spesso) mi capita di provare curiosità verso un personaggio o un determinato periodo storico e allora devo procurarmi maggiori informazioni, è quasi un bisogno fisico pari a quello di mangiare o bere. A volte può bastare spulciare in modo approfondito Wikipedia ma altre volte il supporto di un buon libro è davvero necessario. Questi due libri di cui mi accingo a parlare li ho scovati per caso, appartenevano a mia nonna e si può dire che mi siano capitati tra le mani proprio al momento giusto, da sempre affascinata dalla dinastia normanna e reduce dalla visione della prima stagione di Vikings mi sono dedicata a qualche ricerca veloce sui protagonisti per capire quando c'era di inventato e quanto invece poteva risalire a fatti effettivamente avvenuti. 
Il Regno nel Sole
prima edizione.
Ho scoperto che il mio personaggio preferito della serie, Rollo, non è altri che il capostipite dei Duchi di Normandia, coloro che nel 1066 conquisteranno l'Inghilterra grazie al coraggio di Guglielmo il Conquistatore e che sempre animati da un forte spirito di avventura si spingeranno fino al Sud Italia dove creeranno il Regno di Sicilia. I due libri sono opera di John Julius Norwich, prima ambasciatore britannico presso Belgrado e Beirut e poi scrittore a tempo pieno. Quasi un novello Goethe che dopo un viaggio in Sicilia e nel sud della penisola italiana, affascinato dai resti di questa antica civiltà che accomuna Italia e Inghilterra, decise appunto di scrivere sulla nascita del mito normanno.

sabato 23 aprile 2016

Meravigliosa-Mente (l'angolo della poesia) - VIVA WILLIAM SHAKESPEARE!

BUON SHAKESPEARE DAY!


Oggi, 23 aprile, si celebrano contemporaneamente il giorno di nascita e di morte del grande Bardo inglese che ci ha emozionati e stregati con le sue grandi opere teatrali e i suoi sonetti. E voi come festeggerete? Io mi sono dedicata alla rilettura di alcuni dei miei versi preferiti e in più qualche giorno fa ho visto al cinema l'Amleto con Benedict Cumberbatch nel ruolo eponimo. 
Vi lascio con alcune delle mie citazioni preferite e spezzoni di video, tutti dedicati al caro zio Will ovviamente.


"Uneasy lies the head that wears a crown"
Henry IV


"I could be bounded in a nutshell and count myself a king of infinite space, 
were it not that I have bad dreams." 
Hamlet
~
"Stars, hide your fires;
Let not light see my black and deep desires."
Macbeth


"Not that I loved Caesar less, but that I loved Rome more"
~
"Cowards die many times before their deaths.
The valiant never taste of death but once."
~
"The fault, dear Brutus, is not in our stars, But in ourselves, that we are underlings."
Julius Caesar


"Oh, beware, my lord, of jealousy!
It is the green-eyed monster which doth mock
The meat it feeds on."
Othello
~
"Sigh no more, ladies, sigh no more,
 Men were deceivers ever,
 One foot in sea and one on shore,
 To one thing constant never.
 Then sigh not so, but let them go,
 And be you blithe and bonny,
 Converting all your sounds of woe
 Into Hey, nonny nonny.
 Sing no more ditties, sing no mo
 Of dumps so dull and heavy.
 The fraud of men was ever so,
 Since summer first was leavy.
 Then sigh not so, but let them go
 And be you blithe and bonny,
 Converting all your sounds of woe
 Into Hey, nonny nonny." 
Much Ado About Nothing

Ricordo inoltre che oggi si festeggia anche il World Book Day, ovvero la giornata mondiale del libro, quale migliore occasione quindi per leggere le opere dello zio Will?

Qui e Qui invece trovate le mie due recensioni dell'Amleto (Benedict Cumberbatch) e di Macbeth (Michael Fassbender).

mercoledì 20 aprile 2016

Let's talk about movies: NATIONAL THEATRE LIVE: AMLETO

TITOLO ORIGINALE: Hamlet
REGISTA: Lindsey Turner, Robin Lough.
ANNO: 2015
CAST: Benedict Cumberbatch (Amleto), Ciaràn Hinds (Claudio), Anastastia Hille (Gertrude), Leo Bill (Orazio), Kobna Holdbrook-Smith (Laerte), Sian Brooke (Ofelia), Jim Norton (Polonio) [more]
"I could be bounded in a nutshell and count myself a king of infinite space, were it not that I have bad dreams."

Come si fa a parlare di quell’opera straordinaria che è l’Amleto, o Hamlet che dir si voglia, di William Shakespeare? Come si può rendere nero su bianco il vortice di emozioni, i diversi piani di lettura, la profondità dei personaggi e il dramma degli eventi narrati? La trama è inutile sottolinearla, è nota a tutti: il giovane principe Amleto scopre che lo zio Claudio, ora re, ha ucciso barbaramente suo padre e legittimo re di Danimarca, e spinto dall’apparizione del fantasma del padre pianifica la sua vendetta; ma scriverne in proposito non è un lavoro facile, L’Amleto è una delle opere più famose del Bardo inglese e anche una delle più lunghe con i suoi cinque atti e più di tremila versi, eppure nonostante la sua complessità stiamo parlando di una delle opere di Shakespeare più rappresentate e con cui ogni attore degno di questo nome vuole confrontarsi almeno una volta nella propria carriera, quanto a noi spettatori, se siamo amanti del teatro non si può mai dire di no ad una rappresentazione della tragedia del dolce principe danese; ma se in Inghilterra è abbastanza facile riuscire a vedere un buon numero di rappresentazioni shakespeariane, non così in Italia e noi poveri “buffoni della sorte” (cit.) siamo costretti ad accontentarci delle rare occasioni che ci vengono offerte. Se il viaggio fino alla perfida Albione ci è negato non ci resta che arraffare al volo le proiezioni del National Theatre Live tutte offerte dalla Nexo Digital che da un po’ di anni a questa parte si è presa l’onere e l’onore di far conoscere le meraviglie del teatro inglese anche in terra italica, con avverse fortune, tocca sottolineare, ma stavolta il richiamo di Benedict Cumberbatch, uno degli attori di maggior talento del panorama contemporaneo ha sicuramente contribuito a riempire le sale cinematografiche solitamente desolate quando i temi trattati sono un po’ più complicati dei classici toni da commedia nostrana.

lunedì 11 aprile 2016

Let's talk about movies: RACE - IL COLORE DELLA VITTORIA

TITOLO ORIGINALE: Race
REGISTA: Stephen Hopkins
ANNO: 2016
CAST: Stephan James (Jesse Owens), Jason Sudeikis (Larry Snyder), Carice Van Houten (Leni Riefenstahl), Jeremy Irons (Avery Brundage), David Kross (Carl "Luz" Long), Barnaby Metschurat (Joseph Goebbels)
"In those ten second, there's no black or white, only fast or slow."

La storia del velocista Jesse Owens è nota a tutti. È una di quelle occasioni in cui storia e sport si legano in modo fortissimo, dove le capacità atletiche travalicano i propri confini fatti di record, minuti, metri e medaglie per parlare d’altro, per denunciare qualcosa, per aprirci gli occhi e dimostrare che ciò che è moralmente giusto non sempre si piega alla follia di chi vorrebbe costruire un mondo plasmato secondo logiche che di logico con hanno proprio nulla. Si, perché il giovane Jesse, nato in Alabama in una famiglia poverissima, partito dal nulla con solo un paio di scarpette e la voglia inestinguibile di correre, correre e solamente correre, più veloce di tutti, è anche quell’uomo straordinario che in tempi altrettanto straordinari si è presentato alle Olimpiadi del ’36, tenutesi in una Germania ormai sotto il controllo nazista, ed è riuscito grazie alle sue prestazioni sportive fuori dall'ordinario a infliggere a Hitler uno smacco non da poco, vincendo proprio sotto il naso del führer ben quattro ori olimpici, non male eh?
Di questa storia fantastica che intreccia sport, storia e conflitti sociali ci racconta Race, film di Stephen Hopkins, che con l’ausilio di una fotografia che ingiallendo i toni ricorda molto da vicino le immagini delle vecchie cineprese e l’utilizzo di una tecnica di ripresa che sembra accelerare e decelerare seguendo gli scarti di un velocista, ci trasporta direttamente al momento prima che Jesse diventi James Owens (Stephan James), il quattro volte campione alle Olimpiadi.

venerdì 26 febbraio 2016

Let's talk about books: LA VERA STORIA DEL PIRATA LONG JOHN SILVER

TITOLO: La vera storia del pirata Long John Silver.
TITOLO ORIGINALE: Long John Silver: Den äventyrliga och sannfärdiga berättelsen om mitt fria liv och leverne som lyckoriddare och mänsklighetens fiende.
AUTORE: Björn Larsson
ANNO DI PUBBLICAZIONE: 2011 (prima edizione 1995)
CASA ED.: Iperborea
"Perché voglio dirti una cosa, una volta che sei stato libero e padrone di te stesso in mare, e liberi lo si è davvero, sarebbe peggio della morte tornare a ubbidire come uno schiavo."
Chi non ha mai letto o ascoltato il ritornello che fa "quindici uomini sulla cassa da morto e una bottiglia di rum"? Chi per carnevale da bambino (ma non solo) non ha desiderato vestirsi da pirata con tanto di cappello indossato di sbieco e benda sull'occhio?
I pirati fanno ormai parte del nostro immaginario collettivo, ce li immaginiamo malvagi, senza paura, armati fino ai denti, sempre pronti a prendere d'assalto navi cariche d'oro e scialacquare i loro averi così duramente guadagnati in fiumi di rum. Questa descrizione di certo ha i suoi riscontri nella realtà, provate a chiederlo alla marina inglese e spagnola di inizio '700! Eppure i pirati sono delle figure affascinanti, simbolo di resistenza e della voglia di libertà. Ultimamente stiamo anche assistendo ad un revival del genere, oltre agli spiritosi film della saga de I Pirati dei Caraibi, l'emittente Starz con la serie Black Sails (la terza stagione è ora in onda in Italia su AXN, canale della piattaforma Sky) ha ben pensato di mescolare realtà e finzione, storia e letteratura e riportare in auge le avventure piratesche, rifacendosi e rimodellando il libro sui pirati per antonomasia: L'Isola del Tesoro di Robert Louis Stevenson. L'avventura del giovane Jim Hawkins è nota a tutti, così come già noti suonano al nostro orecchio i nomi del capitano Flint, di Billy Bones e soprattutto dell'antagonista principale della storia, Long John Silver, il pirata astuto e machiavellico con una gamba sola e un pappagallo sulla spalla. Divenuto una figura iconica, se si riflette meglio sul racconto di Stevenson è però possibile notare come il suo personaggio, come del resto l'intero equipaggio della nave Walrus, venga presentato dall'autore scozzese in medias res, quel poco che sappiamo sul tesoro, la nave, Flint e tutti gli altri marinai lo scopriamo a spizzichi e bocconi attraverso le battute degli altri personaggi o da quanto racconta lo stesso Silver, in generale comunque ne sappiamo molto poco.

giovedì 25 febbraio 2016

Let's talk about books: TAG GAME ~ 25 BOOKISH THINGS

A me i tag games piacciono tantissimo, soprattutto quando ho la possibilità di parlare di libri, e quando la graziosissima PennyLane on the Tube mi ha taggata in questo giochino non potevo non partecipare, ecco qui le mie venticinque cose "librose".

  1. Da quando ho imparato a leggere non ho mai smesso di farlo. Nel rarissimo caso in cui non abbia un libro a portata di mano vanno bene anche i libretti d'istruzioni e le etichette dei bagnoschiuma.
  2. Nonostante io sia sempre stata una grande lettrice sono piuttosto ignorante sulla letteratura per ragazzi, non ho mai particolarmente amato le fiabe e ho cominciato a leggere libri "per adulti" molto presto. (Dopotutto le letture preferite quando ero a casa di mia nonna erano i Canti di Leopardi o la Divina Commedia).
  3. Non posso fare a meno di stupirmi quando qualcuno mi dice che non legge o odia farlo. Mi sono sempre chiesta cosa ne facciano della loro vita queste persone.
  4. Mi piacciono tantissimo i libri usati e le loro pagine ingiallite dal tempo. Inoltre permettono di risparmiare qualche soldino che non è mai una brutta cosa. Di conseguenza mi piacciono i mercatini e i negozi dell'usato. Rovistare tra pile e pile di libri e trovare il volume tanto agognato è una delle soddisfazioni più grandi che la vita possa offrire.
  5. Non compro libri di una casa editrice solo perché questa è "chic", a me interessa il libro, quello che dice, il pensiero dell'autore, la "ciccia" insomma.
  6. Se mi metto in testa che devo leggere un libro devo assolutamente leggerlo e non importa se la libreria è piena di libri ancora da leggere o se ne ho già un paio in lettura.
  7. I libri che sto leggendo vanno categoricamente posati sul comodino, stessa cosa per il Kindle che conservo nel cassetto del comodino.
  8. Leggo soprattutto la sera (diciamo anche di notte) e dopo pranzo.
  9. Per molti anni ho sopportato di buon grado l'estate solo perché potevo dedicarmi a intense maratone letterarie. Posso dire che se non ci si fosse messa in mezzo l'università a quest'ora avrei letto la Ricerca del Tempo Perduto almeno tre volte.
  10. Non riesco mai a seguire una TBR perché immancabilmente mi fisso su un argomento/personaggio/fatto e devo assolutamente leggerne in proposito.
  11. Adoro i romanzi storici. Si, anche e soprattutto per le loro digressioni storiche e perché mi permettono di viaggiare nel tempo e nello spazio, quanti possono dire di trovarsi perfettamente a loro agio nella corte di Luigi XIV? Beh chi ha letto Dumas sicuramente potrà affermarlo.
  12. Posso parlare di un libro che mi piace per giorni, mesi, anni. Se un libro mi ha colpita devo consigliarlo a chiunque, ovviamente ne consegue che io possa essere molto delusa se il libro non piace quanto è piaciuto a me.
  13. Scelgo i libri per la loro trama ma anche per la copertina, per l'ambientazione, perché ne ho letto una citazione da qualche parte, mi lascio guidare dalle mie sensazioni. I casi letterari, soprattutto da un po' di tempo a questa parte, mi insospettiscono e mi convincono poco.
  14. Penso che sia necessario leggere i classici, sono i mattoncini con cui costruire le fondamenta per essere non solo buoni lettori ma anche lettori critici ed informati.
  15. I personaggi dei libri per me sono tutti reali: vivo, rido, piango e lotto insieme a loro, mi affeziono e per me sono come dei vecchi amici.
  16. Ultimamente ho preso l'abitudine di segnare frasi e passaggi che mi piacciono con delle linguette adesive colorate. Non sono mai riuscita a sottolineare i libri e credo che mai ci riuscirò.
  17. Penso sempre di sistemare la mia libreria secondo un criterio logico ma alla fine mi ritrovo sempre con il solito (e ormai rassicurante) guazzabuglio medievale.
  18. Mi piace quando mi vengono regalati dei libri, soprattutto quando mi viene spiegato perché si è scelto quel particolare libro o se mi viene donato un libro che desideravo da tempo, vuol dire che chi mi vuole bene mi ascolta...o che io rompo un po' troppo le scatole...
  19. Sono gelosa dei miei libri, in ogni senso possibile, mi arrabbio se qualcuno parla male di un libro che amo e preferisco non prestarli tranne che a pochi fedelissimi che sanno che dovranno trattarli come si tratterebbe un neonato indifeso.
  20. Quando vado in libreria tocco le copertine dei libri che ho già letto e mi ritrovo a sorridere, è il mio modo di salutare autori e personaggi a me cari.
  21. Finito un libro ne inizio subito un altro, non ci sono tempi morti, è un buon modo per evitare il blocco del lettore e superare quel senso di vuoto che ti assale quando hai finito un libro.
  22. Leggo più libri contemporaneamente, spesso di due generi diversi così da poter scegliere secondo l'umore.
  23. Ho tante, troppe, "cotte letterarie", ragion per cui morirò zitella.
  24. Ho difficoltà a scrivere e spiegare ordinatamente perché quel libro meriti di essere letto, è anche per questo motivo che ho aperto il blog, qui cerco di superare questo blocco e cerco di mettere nero su bianco le mie idee.
  25. Odio comprare libri, magari anche spendendo parecchio, per poi trovare insopportabili refusi, traduzioni pessime o pagine che si staccano al minimo tocco.

Non credevo di riuscire a mettere insieme una lista di venticinque punti e invece alla fine ho dovuto pure eliminarne qualcuno perché avevo sforato il limite! 
È il mio turno di taggare qualcuno e scelgo la mia carissima Alessia (First Impressions), la mia amica Alessandra (A Handful of Frames) e Pamela (Last Century Girl). Ovviamente chiunque passasse qui per caso può partecipare e stilare la sua lista, come al solito fatemi sapere cosa ne pensate della mia, se siete d'accordo oppure no.

lunedì 1 febbraio 2016

Book Haul ~ Gennaio 2016

Gennaio è stato il mese del mio compleanno quindi è stato anche il mese in cui mi sono fatta un sostanzioso auto-regalo, ho ordinato tre libri (di cui due usati) sul sito del Libraccio mentre altri due li ho acquistati alla Feltrinelli utilizzando lo sconto accumulato sulla mia carta e il buono che dava diritto al 15% di sconto, in breve: siano ringraziate le promozioni!

LA GUERRA DELLE DONNE di Alexandre Dumas, edizione Donzelli.
Avevo già fatto l'ordine sul Libraccio e avevo deciso di prendere solo libri usati però poi nei miei soliti e pericolosi giri su internet ho scoperto che oltre alle belle edizioni de I Tre Moschettieri, Vent'anni Dopo e Il Conte di Montecristo, la Donzelli aveva pubblicato altri romanzi di Dumas, è stato quindi impossibile trattenersi dallo sfoltire un po' l'ordine precedente per aggiungerci La Guerra delle Donne, alla sua prima pubblicazione in Italia, che mi ha affascinata perché descritto come una versione tutta al femminile de I Tre Moschettieri. È ambientato ovviamente in Francia e durante il periodo della Fronda in cui il Cardinale Mazzarino e la Regina Anna hanno dovuto vedersela con i nobili riottosi e il futuro Luigi XIV era solo un frugoletto. Non ho fatto ampie ricerche perché adoro Dumas e vorrei leggere tutti i suoi romanzi, inoltre ero sicura di star acquistando un'edizione curata perché della Donzelli ho già acquistato Scrivere la Vita, la raccolta di lettere di Vincent Van Gogh autorizzata dal Van Gogh Museum, ovvero il volume nella mia libreria di cui vado più orgogliosa.

ALTAI di Wu Ming, edizione Einaudi.
Libro usato comprato perché mi piaceva il titolo e la copertina, in realtà non ho nessuna scusa intellettuale da accampare, la verità è che persino negli acquisti seri mi lascio guidare dalla "inner fangirl" che è in me, infatti "altai" in lingua mongola vuol dire "dorato" ed è il nome mongolo del mio personaggio preferito di Marco Polo, ovvero il principe Jingim, il cui nome cinese significa sempre "dorato". Inoltre nella serie in diverse scene compare un falco come quello disegnato in copertina, abbiamo fatto l'en plein! E con questo dico addio a quel briciolo di dignità che mi era rimasto...

IL MEDICO DI CORTE di Per Olov Enquist, edizione Feltrinelli.
Anche questo è un libro usato e l'ho cercato in lungo e in largo perché dopo aver visto A Royal Affair dovevo anche leggere il libro che racconta la tragica storia di Johann Friedrich Struensee, medico di corte di Cristiano VII di Svezia. Uomo illuminato e promotore di moltissime riforme, ebbe la sfortuna di innamorarsi della Regina Caroline Mathilde e di attirarsi l'astio dei nobili svedesi che non volevano leggi più giuste perché temevano di perdere il proprio potere e le proprie ricchezze e poi a loro un re debole e ritenuto pazzo faceva parecchio comodo.
Il libro dovrebbe muoversi a metà tra il racconto storico e il romanzo, mi è stato caldamente consigliato da diverse persone e non vedo l'ora di leggerlo.

AUGUSTO FIGLIO DI DIO di Luciano Canfora, edizione Laterza.
Diversi mesi fa ho avuto l'opportunità di assistere ad una conferenza tenuta da Luciano Canfora in persona, è stata una bella esperienza, illuminante e davvero interessante e proprio in quella occasione ho scoperto che aveva da poco pubblicato un saggio sul mio personaggio storico preferito, ovvero Cesare Ottaviano Augusto, il primo imperatore romano, il libro è subito stato inserito nella mia lista desideri e l'ho inseguito per parecchio tempo, finalmente ho potuto acquistarlo e non vedo l'ora di scoprire di più sul carismatico Augusto, l'uomo che ha posto le basi per la creazione dello sconfinato impero romano sapendo sfruttare al meglio ogni occasione, soprattutto la parentela con Giulio Cesare, infatti Augusto volle che il suo padre adottivo venisse divinizzato così da poter consolidare la propria posizione di leader indiscusso divenendo nientemeno che il figlio di un dio.

IL TULIPANO NERO di Alexandre Dumas, edizione Newton&Compton.
Un altro Dumas che cercavo da tempo e che ho comprato perché dovevo raggiungere la cifra di 25€ per poter utilizzare il 15% di sconto, per arrivare alla spesa minima mi serviva un euro e io ne ho spesi 6... alla Feltrinelli sanno come farti spendere i soldi, dobbiamo ammetterlo.
La grande notizia è che non è ambientato in Francia bensì in Olanda e veri e propri protagonisti del romanzo sono i preziosi bulbi di tulipano nero che causeranno non pochi problemi al protagonista Cornelius Van Bearle.

E così si conclude il book haul di gennaio, e voi cosa avete acquistato? Let me know!